(l'invenzione della pila raccontata da una pila ricaricabile...)
Il signor Lapila giaceva al buio ormai da diverso tempo. Si sentiva esausto ed aveva il presentimento che forse questa volta non sarebbe più riuscito a ricaricarsi. Nel silenzio circostante la sua mente ripercorreva tutta la sua esistenza, dalle figure care ai momenti di gloria, quando davvero si era sentito utile e addirittura qualche volta necessario.
Un tempo aveva ascoltato la musica, la radio e qualche volta viaggiato all’aperto trasportato qui e là. Certo non aveva visto il sole ma aveva potuto immaginarselo sentendo le voci, le risate e l’allegria che il contributo del suo lavoro sapeva generare. Ora invece sentiva le energie venir meno e gli appariva l’immagine di Dina, sì la sua Dina Lampa, conosciuta per caso quando la Signora li aveva fatti incontrare in quel grande magazzino e li aveva condotti con sé per prestar servizio insieme nella stessa casa. Ricordava perfettamente quel giorno quando, mentre stava seduto sul dispenser a fianco della cassa numero 3 in compagnia delle sorelle Stilo e dello zio Pilone fu preso all’improvviso e spinto in mezzo a tutta quella roba. Lì, nonostante la confusione, l’aveva vista luccicante e tonda la sua Dina e fu subito una scintilla nel suo cuore. Non si erano più lasciati, anche se avevano prestato servizio per la Signora in modi diversi: lui sempre affaccendato con dispositivi elettronici e sempre pronto a ricaricarsi e lei sempre in bella mostra brillando a più non posso ora sul comodino, ora nella torcia, ma sempre terribilmente spendacciona. Poi un giorno era arrivata la piccola Emergenza, o Emy come erano soliti chiamarla. Lei aveva preso un po’ da tutti e due: aveva energie da vendere ma le sprecava solo quando serviva veramente, nelle emergenze, insomma. Era stata la loro gioia più grande.
Mentre rifletteva nostalgicamente il pensiero fu oscurato dal ricordo di quel terribile momento in cui seppe che Dina era mancata. Fu un vero corto circuito. Lo sconcerto era stato tale che erano passati due giorni prima che la Signora si presentasse con la nuova arrivata. Si chiamava Risparmiosa, era più snella e giovane e anche se non sapeva accumulare energia come il Sig. Lapila almeno non la sprecava! Presto nacque una tenera amicizia e i due continuarono insieme per molto tempo.
Ma in quel momento in cui si sentiva le energie venir meno il pensiero andò ancora più indietro ai loro avi. Ricordò Saetta, uno dei più famosi bis bis nonni di Dina, che aveva solcato infinite volte i cieli impressionando tutti e Torpedine una sua prozia che era passata alla storia per aver ispirato proprio il grande Alessandro Volta, l’uomo a cui tutti i membri della sua famiglia dovevano la vita da oltre cento anni.
Intanto che pensava a tutte queste cose sentì davvero che stava per estinguersi e il suo ultimo pensiero fu augurarsi di trovare un posto, degno di cotanto lavoro svolto, nel Supercondominio in cui tutti quelli come lui andavano a finire secondo il programma Viaggio Finale Differenziato.
Piano piano scivolò nel silenzio eterno.
3 commenti:
mav_20971 ha detto...
finale alternativo (che mi piace di piu'):
Fu proprio quando le sue risorse stavano esaurendosi, che si senti' prelevare dalle mani amorevoli della Sognora che invece di lasciarlo andare verso quella meta che sembrava sempre piu' vicina ogni attimo che passava, la ripose in un confortevole e accogliente luogo gia' conosciuto: il caricabatterie.
Finalmente, pian piano, il Signor Lapila comincio' a sentire tornare tutta la sua energia e si senti' cosi' elettrico da non poter fare a meno di pensare: "no! il lettore Mp3 con l'Heavy metal a palla no!!!!".
Ma per fortuna ebbe un incarico piu' divertente e utile: un giocattolo!
6 giugno 2007 13.37
Ciao zia!!! davvero carina la tua storia! originale, il dolce e l'amaro che si amalgamano insieme tra i ricordi del signor Lapila, il dolce dell'amore con la signora Dina Lampa, e l'amaro della perdita di essa... complimenti!
baci
Giulia M.
ps.interessanti ed efficaci le "allegorie" per spingere al risparmio energetico e alla raccolta differenziata!
bello, gioso, interessante nella semplicità, allegorico al punto giusto, crea interesse e riflessione.
la strada è un poco in salita, ma i campi attorno sono coltivabili
complimenti
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